Carissimi studenti, genitori, personale della scuola e docenti tutti,
oggi il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ci invita ad un minuto di silenzio e ad una riflessione sui terribili fatti di Francia.
Nelle scuole di uno Stato democratico quale l’Italia, questa proposta troverà accoglienza e traduzione in mille modi diversi, tanti quanti sono gli alunni, i docenti, tutto il personale della scuola, le famiglie etc.
Questa diversità ha un denominatore comune e prezioso: la libertà.
La libertà non intesa come autorizzazione a fare quello che si vuole nell’esclusivo interesse personale o del proprio gruppo sociale, etnico, economico o religioso che sia, ma la libertà quale diritto inalienabile della persona, quale unica possibilità di rispetto di ciò che è peculiare all’uomo: la sua anima nel senso più ampio, la sua coscienza.
E’ attraverso il nutrimento di quel rispetto che è ancora possibile, oggi, credere di poter costruire una società più giusta, più equa, nella quale tutte le persone abbiano pari dignità e pari opportunità; una società dove tutte le differenze trovino diritto di cittadinanza, con l’unico limite di non danneggiare la vita degli altri.
E’ attraverso la condivisione di regole comuni e dell’impegno a rispettarle che troviamo un limite alle prepotenze e agli egoismi/follie/manie di onnipotenza individuali e collettive, nella consapevolezza che non esistono scorciatoie o lasciapassare privilegiati nella strada verso la felicità … tanto più se quella strada è lastricata di sangue.
Queste regole funzionano se vengono usate per imparare a vivere insieme in pace e nel rispetto di ognuno, arginando ogni tipo di violenza e non per affermare il proprio potere personale a discapito della vita, libertà e dignità degli altri.
L’istruzione quale possibilità di accoglienza e valorizzazione di tutte le differenze, nonché di formazione integrale della persona è, per il tramite della conoscenza, la vera arma contro la violenza cieca, l’odio e ogni tipo di integralismo.
Invito, quindi, i docenti ad utilizzare almeno un’ora del tempo scuola per sollecitare negli alunni una riflessione su quanto accaduto e su quale possa essere il contributo personale di ognuno affinché nel mondo vicino e lontano regnino pace e giustizia e fatti come quelli di Parigi trovino tutti concordi nella loro condanna.
Si propone, infine, il rispetto di un minuto di silenzio alla quarta ora, segnalato all’inizio e alla fine dal suono della campana.
Il dirigente scolastico
Maurizia Di Marzio
(Firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi e per gli effetti dell’art. 3, c. 2, D. Lgs. n. 39/1993)
in allegato la lettera tradotta in inglese e in francese
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